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  • Immagine del redattoreZarish Neno

Perché avete paura, uomini di poca fede?

Questa domenica, in occasione della festa della Santissima Trinità, sono andata in un'altra chiesa e ho fatto un'esperienza molto diversa di Messa in tempo di Covid-19 che vi voglio raccontare.


Allora arrivo alla chiesa e vedo che le porte principali erano rimaste aperte anche se pioveva forte. Sulla entrata c'era un tavolo con disinfettante su di esso che mi ha fatto pensare subito ai supermercati ed i negozi.


La prima domenica dopo la quarantena disinfettare le mani prima di participare alla Messa non mi aveva turbato forse per le emozioni che sentivo. Ma questa volta inizio a sentire male perché pensavo alla vita prima del coronavirus quando prima della Messa usavamo l'acqua benedetta per fare il segno della croce.


Comunque, disinfetto le mani e cerco una panchina più vicino all'altare. Per fortuna c'erano tante panchine libere all'inizio perché la gente preferiva stare sulle ultime (non capisco il perché).


Una volta seduti, ho pregato e chiesto Dio di darmi la forza di non essere scandalizzata da questi cambiamenti poiché avevo già intuito che questa Messa sarebbe stata un'esperienza triste.


La Messa inizia ed entra il sacerdote con la mascherina. Cercavo di capire se indossasse i guanti e speravo di non vederli. Fortunatamente non ne aveva. Ma vederlo con la mascherina già mi ha fatto sentire male perché le ultime messe in cui ho participato il sacerdote che celebrava non aveva indossato nessuna mascherina (ne i guanti). E appena lui arriva sull'altare si disinfetta le mani. Continuo a sentire davvero male.


Durante tutta la Messa il sacerdote continuamente abbassava la sua mascherina. A volte la toglieva e lasciava sull'altare e poi la riprendeva e indossava di nuovo. Era come se anche lui fosse indeciso.


Di tanto in tanto continuava a disinfettarsi le mani.


Poi prima di darci la Comunione si disinfettò di nuovo le mani e fu allora che notai che tutto questo tempo il disinfettante era posto sopra l'altare. Poi all'improvviso vedo che la catechista che gli aiuta con le attività della chiesa va sull'altare per disinfettare le mani dal disinfettante posto sull'altare.


Vedere tutto ciò mi fece sentire peggio e mi venne la voglia di alzarmi e di lasciare la Messa.


Sono andata in chiesa con la speranza di trovare la pace che sembra perduta a causa della situazione del coronavirus in cui viviamo. Ma inizio a rendermi conto che anche il rifugio più sicuro del mondo (la chiesa) si sta trasformando in un luogo mondiale.


Con grande sforzo riesco ad accettare le mascherine e la distanza durante la Messa ma non riesco assolutamente ad accettare che il sacerdote si mette la mascherina eppure si disinfetta continuamente le sue mani, specialmente prima di dare la Comunione ai fedeli (come neanche riesco ad accettare di indossare guanti per distribuire o prendere la Comunione).

Sento un dolore immenso! La mia mente è piena di domande: Ma da quando una bottiglia di disinfettante è diventata parte della nostra liturgia? Perché il sacerdote ha pensato che era necessario di disinfettare le mani prima di darci la Comunione? Dov'è la nostra fede? Pensiamo che possiamo prendere il virus dalla Comunione? In quei 40 minuti di Messa il sacerdote che sta da solo sull'altare dove non ha toccato nessuno di che cosa ha paura?


Inizio a pensare che Gesù cosa avrebbe detto guardando tutto ciò che stava succedendo e così mi vengono in mente le sue parole che lui dice ai suoi discepoli

«Perché avete paura, uomini di poca fede?» (Matteo 8 , 26).

Una domanda che sicuramente Gesù sta facendo a ciascuno di noi in questo tempo così difficile e triste.


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