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  • Immagine del redattoreZarish Neno

Fare il segno della croce

Sono salita in macchina con la mia nonna. Stavamo per andare a trovare la mia zia. Non appena l'auto ha iniziato a muoversi, mia nonna ha fatto il segno della croce. Ho notato che lo faceva ogni volta che si sedeva in macchina. In effetti, avrebbe fatto il segno della croce per quasi tutto. Non capivo perché. Ho pensato che probabilmente è perché lei è vecchia e quindi forse lo fa per paura di morire. Poi ho pensato che sarebbe meglio chiederle perché lo fa invece di presuppore le cose.

Così le domando e lei mi rispose che "quando facciamo il segno della croce su noi stessi ci rendiamo consapevoli della presenza di Dio e ci apriamo alla sua azione nella nostra vita". Sono rimasta affascinata dalla sua risposta. Ho risposto a lei dicendo: "Wow nonna! Chi ti ha insegnato questo?" E lei mi ha detto che erano i suoi genitori. Mi sono resa conto quanto era giusta mia nonna e quanto fosse forte questo gesto la rendeva nella sua fede. Il segno della croce è un gesto semplice ma una profonda espressione di fede per i cristiani cattolici e ortodossi. Come cattolici, è qualcosa che facciamo quando entriamo in una chiesa, dopo aver ricevuto la Comunione, prima dei pasti, e ogni volta che preghiamo. Ma cosa stiamo facendo esattamente quando facciamo il segno della croce? Ho fatto una ricerca e ho scoperto tanto su questo semplice segno che può aiutarci a rafforzarci nella nostra fede. Voglio condividere alcune cose qui con voi.

  • Il segno della croce è una professione di fede in Dio mentre si rivelava. Serve come una forma abbreviata del Credo degli Apostoli. Toccando la fronte, il petto e le spalle, dichiariamo la nostra fede nel Padre, Figlio e Spirito Santo. Annunciamo la nostra fede in ciò che Dio ha fatto - la creazione di tutte le cose, la redenzione dell'umanità dal peccato e dalla morte, e l'istituzione della Chiesa, che offre nuova vita a tutti.

  • Ogni volta che facciamo il segno della croce, stiamo dichiarando che nel battesimo siamo morti sacramentalmente con Cristo sulla croce e siamo saliti a una nuova vita con lui (Cfr Rom 6, 3-4 e Gal 2,20). Chiediamo al Signore di rinnovare in noi quelle grazie battesimali. Riconosciamo anche che il battesimo ci ha uniti al corpo di Cristo e ci ha dotato per il nostro ruolo di collaborazione con il Signore nella sua opera di salvare tutte le persone dal peccato e dalla morte.

  • Al battesimo il Signore ci sostiene come suoi segnalandoci con il Segno della Croce. Ora, quando facciamo il segno della croce su noi stessi, stiamo affermando la nostra lealtà nei suoi confronti. Quando tracciamo il segno della croce sui nostri corpi, neghiamo di appartenere a noi stessi e dichiariamo di appartenere solo a lui (Cfr Lc 9,23). Come il marchio di un pastore sulle sue pecore, il tatuaggio di un generale sui suoi soldati, il marchio di un padrone di casa sui suoi servi, allo stesso modo il marchio del Signore sui suoi discepoli. Quindi con il segno della croce su noi stessi mostriamo agli altri che siamo pecore di Cristo e possiamo contare sulle sue cure; i suoi soldati, incaricati di lavorare con lui per far avanzare il suo regno sulla terra; e i suoi servi, dediti a fare tutto ciò che ci dice.

  • Gesù ci ha promesso che la sofferenza sarebbe stata una parte della vita di un discepolo (Cfr Lc 9,23). Quindi, quando segniamo i nostri corpi con il segno della croce, stiamo abbracciando qualunque dolore arrivi come conseguenza della nostra fede in Cristo. Fare il segno è il nostro "prendere la croce e seguirlo" (Cfr Lc 9,23). Ma allo stesso tempo ci conforta nella consapevolezza che Gesù, che ha sopportato la crocifissione per noi, ora si unisce a noi nella nostra sofferenza e ci sostiene. Questo gesto annuncia anche un'altra verità significativa: con San Paolo, stiamo celebrando che le nostre afflizioni come membri del corpo di Cristo contribuiscono all'opera salvifica del Signore di perfezionare la Chiesa in santità (Cfr Col 1,24).

  • Quando facciamo il segno della croce nel pubblico, è un modo semplice per testimoniare la nostra fede agli altri. Scrisse San Cirillo di Gerusalemme "non dobbiamo vergognarci dunque della croce del Salvatore. Sii la Croce il nostro sigillo fatto con audacia dalle nostre dita sulla nostra fronte e su tutto; sopra il pane che mangiamo e le tazze che beviamo; nel nostro entrare e uscire; prima del sonno, quando ci sdraiamo e quando ci alziamo; quando siamo sulla strada, e quando siamo fermi".

  • I Padri della Chiesa hanno insegnato che il segno della croce diffondeva la forza di potenti tentazioni come la rabbia e la lussuria.

C'è una teologia ricca incorporata in questo semplice segno ma per non fare questo articolo troppo a lungo mi fermo qui con le parole di Romano Guardini che nel suo libro 'Lo spirito della liturgia - I santi segni' scrive «è il segno della totalità ed è il segno della rendenzione. Sulla croce nostro Signore ci ha redenti tutti. Mediante la croce Egli santifica l'uomo nella sua totalità, fin nelle ultime fibre del suo essere................................... È il segno più santo che ci sia. Fallo bene: lento, ampio, consapevole. Allora esso abbraccia tutto l'essere tuo, corpo e anima, pensieri e volonta, senso e sentimento, agire e patire, e tutto diviene irrobustito, segnato, consacrato nella forza di Cristo, nel nome del Dio uno e trino».



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